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UN’ECCELLENZA DISCRETA

di Federico Arcangelo MarraCRA

La complessa e difficile situazione del nostro territorio spesso nasconde quelle che possiamo definire, senza ombra di smentita, delle vere eccellenze. Una delle più importanti e durature, se non la più rilevante,  ma molto discreta, è il Centro di Ricerca per l’Orticoltura del Consiglio per la Ricerca e la Sperimentazione in Agricoltura.  Per questo motivo ci è sembrato doveroso aprire una finestra su questa realtà e chiedere un incontro con chi potesse illustrarci meglio il passato, il presente e il futuro di questo Centro, l’attuale direttore del CRA-ORT Dottor Teodoro Cardi. Dottor Cardi  Qual è in sintesi la storia del Centro? Come nasce e perché a Pontecagnano Faiano? Il Centro nasce come Istituto Sperimentale per l’Orticoltura alla fine degli anni 60 e ha avuto come prima sede uno stabile in via Pompei con annessi alcuni terreni per le prove sperimentali. Il primo direttore, Dr. Angelo Bianchi, ha guidato il Centro dal 1968 fino al 1974. Nel 1974 la direzione passa al Prof. Sergio Porcelli sotto la cui guida vengono acquistati i terreni in via Cavalleggeri e viene completata la costruzione dell’attuale sede che viene inaugurata ne 1983. Dal 2008 l’Istituto Sperimentale è confluito nel CRA-ORT e dispone  di due aziende agricole localizzate a Pontecagnano Faiano e a Battipaglia di circa dodici ettari ciascuna. La scelta di insediare il Centro proprio a Pontecagnano Faiano non è stata casuale ma dettato dalla centralità rispetto alla piana del Sele e l’agro Nocerino-Sarnese, note aree orticole particolarmente importanti.

BIOCH E METABOLOMICA 2

Quanti addetti occupa e quali sono le loro specializzazioni? Attualmente contiamo circa cinquanta tra ricercatori e tecnici, di cui nove ricercatori effettivi, tre tecnologi, 10 collaboratori tecnici, 14 operatori e 15 ricercatori tirocinanti. Essi sono perlopiù agronomi e biologi che coprono i vari settori d’interesse del Centro. Qual è la mission, quali sono le aree di interesse del Centro e quali sono le collaborazioni con le istituzioni scientifiche locali, nazionali e internazionali? Il CRA si occupa di specie orticole, cioè di ortaggi, in particolare del miglioramento genetico, della valorizzazione della biodiversità, di tecniche colturali ecosostenibili sia in pieno campo sia in serra e del post raccolta con l’obiettivo di migliorare la qualità e salubrità dei prodotti freschi e trasformati. La posizione strategica del CRA rende agevoli anche le collaborazioni con le facoltà di Agraria di Portici e Potenza e la facoltà di Biologia di Salerno oltre che con il CNR (Consiglio Nazionale della Ricerca). La collaborazione e gli scambi con il mondo scientifico internazionale è costante attraverso la partecipazione a progetti internazionali che riguardano ad esempio le tecniche di compostaggio di scarti agricoli e l’utilizzo del compost per la difesa dai parassiti, il miglioramento delle colture fuori suolo e lo sviluppo di nuove tecnologie per la realizzazione delle serre. Proprio in quest’ultimo settore abbiamo di recente messo a punto e brevettato un nuovo tipo di serra che concilia la necessità di ventilazione, legata al nostro clima, ma mantenendo il livello di protezione dalle intemperie e dai parassiti.

20141201_130742Qual è la ricaduta sul nostro territorio, in particolare i rapporti con l’università per stage pre e post laurea e quali sono le opportunità di lavoro che offre il Centro? Come dicevo il Centro ha rapporti di collaborazione con molte università e in particolare quelle campane e lucane. Questa collaborazione offre la possibilità agli studenti e ai neolaureati di poter affiancare in nostri ricercatori per stage e tirocini che consentono loro di mettere in pratica quanto appreso nel corso di laurea e arricchire il loro curriculum di un’esperienza davvero unica sul territorio. Inoltre alcuni di loro sono selezionati per partecipare a progetti finanziati e avere quindi un’opportunità di lavoro anche se a termine. C’è da dire che il CRA può offrire anche opportunità di lavoro a tempo indeterminato attraverso concorsi nazionali che periodicamente sono indetti. Insomma di sicuro per i giovani del territorio il CRA può e deve rappresentare un’opportunità concreta. Prima si parlava della vicinanza del Centro all’importante area orticola della piana del Sele, di cui in nostro territorio fa parte. Quali sono le opportunità offerte dal CRA per aziende agricole del nostro territorio?  Accennavo prima alla partecipazione del CRA a progetti finanziati che sempre più spesso prevedono un partenariato con i privati e in particolare con le aziende agricole che partecipano allo sviluppo di nuove tecnologie o di nuove tecniche colturali,  traendone un beneficio nello svolgimento delle loro attività. Il coinvolgimento delle aziende avviene anche attraverso dei workshop che consentono lo scambio d’informazioni in modo che il CRA possa individuare le priorità del territorio e di conseguenza indirizzare la sua azione di ricerca. 20141201_131347Allo stesso tempo attraverso dei seminari il CRA consente alle aziende di acquisire la consapevolezza di nuove tecniche e di tecnologie di ultima generazione per innovare le proprie attrezzature e le loro attività. In questo giocano un ruolo fondamentale, le istituzioni locali finanziando progetti, come quelli di sviluppo rurale sostenuti economicamente dalla comunità europea, che consentono l’ammodernamento del sistema agricolo e offre, tra l’altro, anche il sostegno allo sviluppo d’imprese giovani dal punto di vista della loro creazione, degli investimenti, dell’accesso al credito, dell’ambiente, del territorio e dei servizi.In che modo il CRA potrebbe aprirsi anche ai cittadini del nostro comune che volessero conoscere questa interessante realtà? Abbiamo avuto già l’opportunità di ospitare in passato delle scolaresche cui sono state illustrate le attività del Centro e hanno potuto visitare i laboratori e le serre partecipando a piccole sperimentazioni in modo da rendere più coinvolgente la visita e mantenere vivo il ricordo. Sicuramente sono favorevole a continuare il programma di visite delle scuole ed in particolare quelle del territorio, Ritengo anche possibile  tenere un Open Day, compatibilmente con gli impegni del Centro, in cui i cittadini  possano visitare il Centro accompagnati dai nostri ricercatori e avere la possibilità di avere consapevolezza di quanto si svolge alla porta accanto. Ritiene possibile, sempre nell’ambito della finalità del Centro, una collaborazione con le istituzioni e le associazioni del territorio per iniziative comuni? Proprio parlando dell’Open Day penso che questo possa essere organizzato in collaborazione  con le istituzioni locali e le associazioni che operano sul territorio. Non escludo la

STANZA MICROSCOPIO 2partecipazione del Centro a iniziative che le istituzioni e le associazioni locali volessero prendere che ovviamente abbiano un contenuto e una finalità attinente a quella che è la nostra mission e le nostre competenze.Direttore Cardi, cosa si sente di aggiungere a conclusione di questo incontro?Ritengo che dare visibilità alle nostre attività alla cittadinanza e in particolare ai giovani possa accrescere l’interesse per una materia fondamentale per questo territorio che ha una spiccata vocazione agricola e spero che questo incontro che ho accettato volentieri di fare sia un mio contributo in questa direzione. Grazie Direttore.