Da alcune settimane, di domenica, dalle ore 9 alle ore 18, l’Asl di Pontecagnano somministra vaccini anti-Covid.
Fino ad oggi dal 14 novembre scorso, ha vaccinato diverse centinaia di cittadini.
Le vaccinazioni soso state eseguite senza prenotazione; bastava ritirare il numero di arrivo alla struttura e mettersi in fila. Un usciere, davanti alla porta di entrata, regolava l’afflusso.
Nella prima domenica, 14 novembre, tutto è proceduto abbastanza bene; la durata media di attesa è stata di circa due ore, c’era bel tempo ed i cittadini, in attesa nella piazzola antistante la sede Asl, hanno potuto rispettare la distanza di sicurezza. Anche la domenica successiva, 21 novembre, le vaccinazioni si sono svolte in modo soddisfacente. Ma la terza domenica, 28 novembre, le cose sono andate diversamente.
Il maltempo (freddo, pioggia e vento) ha costretto molti dei vaccinandi in attesa a trovare riparo sotto la tettoia di entrata della Asl, che non poteva contenerli tutti. Si è creato così un assembramento, col rischio di contagi; inoltre c’era anche il rischio di prendersi qualche altra malattia per il maltempo e per l’attesa ancora più lunga, in media di oltre tre ore (considerando che la maggioranza dei cittadini presenti erano anziani). Peggio ancora nella quarta seduta, del 5 dicembre, quando, insieme al maltempo, c’è stato un afflusso ancora più numeroso di cittadini intenzionati a vaccinarsi; nel corso di quella domenica, il malumore dei presenti è sfociato in momenti di tensione. Nella domenica successiva, 12 dicembre, l’Asl di Pontecagnano ha sospeso le vaccinazioni, motivando tale decisione con “la mancanza di dosi di vaccini”.
E mentre ogni giorno i contagi aumentano e le massime istituzioni della Repubblica ci sollecitano a vaccinarci, per i cittadini di Pontecagnano Faiano ottenere la vaccinazione anti-Covid è diventato un tormento.
In ogni Comune d’Italia il Sindaco è, per legge, il maggiore responsabile della salute dei suoi concittadini. Il nostro Sindaco ed il suo Assessore alla Sanità potrebbero e dovrebbero, in accordo con le autorità sanitarie, trovare una soluzione. Ma quando? Siamo già in ritardo.