CONSIGLIO COMUNALE: CARTA CANTA

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Gennaro Gero Giacca

Se la normativa vigente non fosse categorica com’è, in chiave di non ulteriore eleggibilità, Ernesto Sica “rischierebbe” di fare il Sindaco di Pontecagnano Faiano a vita, tale e tanta è la potenza di fuoco a suo favore prodotta dagli strafalcioni tattici e politici di una opposizione in Consiglio Comunale che vive la fase più acuta di sempre del proprio complesso di inferiorità. In pratica, una sorta di propaganda personale offerta a titolo gratuito. Chi ha assistito all’assise di ieri sera, ha dovuto sorbirsi per due ore lo spettacolo pietoso dello strapotere carismatico, dialettico e contenutistico del Primo Cittadino, contro il quale il solo capogruppo di Uniti per Pontecagnano ha provato a tener botta se non altro per affinità caratteriali, ancorchè con poche argomentazioni rilevanti. La vicenda della surroga, nuovamente conclusasi in un nulla di fatto, ha praticamente svuotato il principale organismo di controllo degli atti amministrativi, il Consiglio Comunale, della sua funzione principale, esponendo la Città alla raffica di determine e deliberazioni di giunta a ruota libera che l’amministrazione si sentirà autorizzata a produrre da oggi in avanti, più di quanto non abbia finora fatto. La causa di inconferibilità addotta, come la legge prevede, per motivare il voto negativo dell’opposizione avverso un atto obbligatorio qual è la surroga di un consigliere dimissionario, è stata quella suggerita dal Cons. Antonio Anastasio e fatta propria, in extremis, dalla pattuglia del PD, in palese imbarazzo e scollamento. Appigliandosi a questa ipotetica ancora di salvezza, seppur destituita di qualsiasi collegamento al caso in questione, emersa dalla frettolosa lettura della normativa, i gruppi che hanno espresso voto contrario hanno, di fatto, spinto la Città nel baratro del commissariamento ad-acta, nonostante il garbato e doveroso appello alla riflessione prodotto dalla Segretaria Generale. A margine  dell’indecoroso spettacolo, due siparietti di politichese: la pubblica celebrazione-pizzino, fatta dal Sindaco, dei meriti del Partito Democratico come forza di governo e cittadina e, in apertura, l’abituale azione di sciacallaggio sui problemi della Fascia Costiera, da parte del PD, mediante una ipocrita richiesta di Consiglio Comunale Monotematico, prodotta già nella consapevolezza di votare contro la surroga ed il Consiglio stesso. Al netto dei congiuntivi violentati.

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